Ken wa kokoro nari – La Spada è la mia Anima

Dalla Spada allo Zen.

Il Giappone è sempre stato, fondamentalmente, un paese diviso dalle guerre, in particolare sembrava proprio che gli imperatori non riuscissero a sedare gli scontri fra i Daimyo o gli Shogun di turno per la supremazia sul paese, e così, spesso e volentieri, la popolazione si trovava nel mezzo e non sempre i Samurai dimostravano l’essenza del Bushido.

Molti furono gli esempi contrastanti in tal senso, alcuni divenuti leggenda (come i quarantasette ronin), altri dimenticati, altri ancora sono giunti ai giorni nostri anche per mezzo del cinema e del grande Akira Kurosawa.

Miyamoto Musashi

Miyamoto Musashi fu uno dei tanti rappresentanti di un’epoca in cambiamento.
Nato intorno al 1584 e deceduto nel 1645, fu un prode spadaccino, noto per essersi scelto durante la battaglia di Sekigahara i suoi avversari in base alle debolezze nel loro kamae. Nella prima parte della sua vita era un combattente feroce e desideroso di formarsi come un lupo solitario.
Vagando di scuola in scuola ricercava una miglior formazione tecnica sfiorando sempre il confine vita-morte e facendosi lungo il cammino buoni amici ed un gran numero di nemici o avversari.

Uno degli scontri più celebri fu quello di Musashi contro decine di samurai del clan Yoshioka che si dice abbia sbaragliato fino all’ultimo.
Grande nemico-amico fu il prode samurai Kojiro Sasaki, l’ultimo che Musashi sconfisse prima di dedicarsi all’insegnamento ed all’eremitaggio.
Da quel giorno Musashi ebbe grande rispetto per la vita umana, non adoperò mai più una spada vera, ma solo un bokken.
La sua esperieza sempre al confine con la morte lo portò a raggiungere una profondità filosofica che caratterizzerà molti soggetti a venire, il suo lascito fu “Il libro dei cinque anelli” manuale molto tecnico basato sulle sue esperienze, ma a sua volta molto spirituale.

Il periodo Tokugawa

La quiete il Giappone iniziò a trovarla grazie al clan Tokugawa che portò la pace nel regno di mezzo dal 1603 al 1868.

Questo periodo fu caratterizzato da governi prettamente burocratici e da un crescente potere dello shogunato rispetto al potere imperiale.
I Tokugawa chiusero le frontiere all’occidente ed alle loro credenze, reprimendo nel sangue nascenti gruppi cristiani e gettando le basi dell’attuale sistema orientale, favorendo il confucianesimo ed il buddismo portando il paese a riscoprirsi.

La pace spesse volte favorisce la meditazione, ed è proprio in questo periodo che il Budo inizia a configurarsi in modo più ampio, trascendendo le mere necessità guerresche stringendo l’occhio all’integrazione con la pratica del Buddismo Zen.

Questo periodo dal punto di vista della riscoperta culturale è forse uno dei più belli, nasce la pittura Ukiyo-e e prende forma, fino al raggiungimento del suo massimo splendore la poesia Haiku, massima figurazione dello Zen.

Bushido

Tutti i guerrieri, nel bene o nel male hanno un codice di condotta, in Giappone questo iniziò a configurarsi intorno al 600.
Quest’espressione, tuttavia non prese mai l’estensione  e la forma che è giunta sino a noi prima del 1616, quando Tsuramoto Tashiro si premurò di trascrivere gli insegnamenti del monaco-guerriero Yamamoto Tsunetomo nel famoso Hagakure.

Il Bushido – la via del guerriero – è un codice di condotta che trascende la battaglia, scende nello spirituale e dirige tutta la vita del Samurai.

Esso si fonda su sette principi:

  • Rettitudine ( gi)
  • Coraggio (勇氣 yūki)
  • Benevolenza ( jin)
  • Rispetto ( rei)
  • Onestà ( makoto)
  • Onore (名誉 meiyo)
  • Lealtà (忠義 chūgi)

Questi principi sono simbolizzati dalle pieghe dell’Hakama, dove, quella posteriore, Makoto, rappresenta la più importante di tutte, tanto che deve essere sempre ben diritta e curata.

Il Bushido è fortemente tenuto in considerazione dai praticanti di Aikido, essi dovrebbero conoscerlo profondamente, poiché è su ciascuno di questi principi chenascono le tecniche e su ognuno di essi è fondato il percorso di meditazione e crescita personale iniziato da Morihei Ueshiba e del quale ciascun aikidoka ha il dovere di farsi carico per il bene universale.

Il Bushido Zen che porta all’Aikido.

Durante tutta la storia del Giappone, molti abbandonarono la via guerriera per ritirarsi nella meditazione, spesso a seguito di incontri con soggetti illuminati, altri, in particolare verso la fine del 1800, preferirono ricercare nel Budo, per mezzo dello Zen, la via dell’illuminazione.

Rappresentanti di questo esercizio furono Yamaoka TesshouAwa Kenzo e Morihei Ueshiba, recenti esempi di Bushido Zen.

[continua]

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