Le sette virtù del Bushido

virtubushido

Come accennato nella pagina sull’hakama , questa non è piana, ma pieghettata, e il totale delle pieghe ammonta a 7, come le virtù del Bushido:

義, Gi: Onestà e Giustizia

勇, Yu: Eroico Coraggio

仁, Jin: Compassione

礼, Rei: Gentile Cortesia

名誉, Meiyo: Onore

忠義, Chugi: Dovere e Lealtà

誠, Makoto: Completa sincerità

In questa pagina ci dilungheremo sulla descrizione di queste 7 virtù importanti per ogni aikidoka sia dentro che fuori dal tatami

1) 義 [Gi] – Onestà e Giustizia.

Gi - 義

Esiste una via che travalica la giustizia. Attingerla è difficile.
Essa è destinata agli uomini eccellenti e saggi.
Quando si vedono le cose dalla sua altitudine, persino la giustizia appare insignificante.
Se non si comprende questa Via attraverso il proprio corpo, nell’effetto che essa ha su di sé, non la si può conoscere.
Tuttavia, anche se non la si può attingere completamente, è già sufficiente spingersi sino a un certo punto.
Occorre consultare gli altri.
[Hagakure, 36]

Il valore di Gi 義 è fondamentale, ed in ordine con il messaggio trasmesso da Ueshiba Morihei per mezzo dell’Aikido, e a lui giuntogli attraverso esperienze mistiche, direttamente dagli Dei (come dichiarava egli stesso), l’universo lista del messaggio contenuto nelle lettere Ai Ki Do, é affidato a ciascun praticante, il quale non solo deve allenarsi per irrobustirlo nel Dojo, ma deve portarlo fuori dallo stesso ad esempio e mezzo per tutti coloro che ci gravitano intorno.

Aiki nite yorozu chikara o haratarakasi uruwashiki yo to yasuku wasu beshi

Usa il tuo Aiki e attiva e manifesta ogni potere: porta pace intorno a te, crea un mondo più bello!

Essere Giusti ed Onesti, é una virtù preziosa che può dimensionare e ridimensionare la realtà attuale, reclamando con veemenza quei valori a cui, per necessità, si accorda.

Sul tatami, durante la pratica, sia da Uke che da Tori, mostrate onestà in ogni gesto, in ogni attacco, essa, naturalmente, vi porterà ad essere giusti e ad armonizzarvi con tutti i praticanti nel rispetto reciproco.

I benefici di questa pratica al Dojo, si specchieranno sulla vostra vita e su chi vi circonda; verrete rispettati, e non temuti, sarete trasparenti e non avrete bisogno di dover i scagionare da nulla. Un’attenta pratica di 義 può davvero cambiare il nostro “giardino” e quello degli altri, non a caso, appena si entra nel Dojo, ci si sente in famiglia.


 

2)勇 [Yu] – L’Eroico Coraggio.

Yu - 勇

Il popolo giapponese, per sua natura, e per quanto la storia ci ha dato da conoscere, è rinomato per la precisione e la dedizione posta in ogni ambito, ma anche, e questo è davvero certo, per il grande umile coraggio dimostrato nel corso dei secoli.

Non possono non rimanerci impresse figure fulgide per il loro Eroico Coraggio quali:

  • Musashi Miyamoto, che in battaglia cercava avversari a lui degni e che ha speso la sua vita nella ricerca della perfezione della Via della spada, od anche, in campo politico, Tokugawa Ieasu che ha coraggiosamente opposto il Giappone ai colonizzatori per riaffermare la tradizione.
  • In merito a tempi più recenti, dalla mia memoria, riaffiora l’episodio in cui Yamaoka Tesshu, con nonchalance, attraversa passeggiando le linee nemiche per portare una missiva.
  • Lo stesso coraggio si ritrova durante la seconda guerra mondiale, basti pensare agli innumerevoli Kamikaze che si sono suicidati per l’Imperatore e la patria, così come l’attento e studiato attacco a Pearl Harbour è diventato simbolo di grande e determinato coraggio.
  • Ai giorni nostri, ed è sotto gli occhi di tutti, l’encomiabile coraggio del popolo giapponese nell’affrontare le disgrazie di ordine naturale, ricordando al mondo il detto “sette volte sono caduto, otto mi sono rialzato”.

Ogni praticante di Aikido, pertanto, è fortemente incoraggiato nel ricercare dentro se stresso Yu 勇, principio che, durante la pratica, si traduce nel non avere timore alcuno dell’avversario, mente libera, azioni e non reazioni, una postura eretta e il controllo della situazione.

Nella vita di tutti i giorni vuol dire contrastare, se possibile, ogni forma di sopruso a cui assistiamo e coraggiosamente mettere a disposizione le nostre conoscenze e capacità al servizio della nostra famiglia e, per riflesso, della nostra nazione.

Questo può tradursi nel dare voce a chi non la possiede, nel sostenere opere onorevoli, nel condurre una vita chiara, nella sincerità dei sentimenti ricolmi di 義 [Gi].


 

3) 仁 [Jin] – Compassione.

Jin - 仁

Isacco di Ninive diceva: “Fede e compassione conducono alla limpidezza“, ma cos’è la compassione per un samurai?

Nell’incipit dell’Hagakure, Yamamoto Tsunetomo scrive:

Lo scopo principale di tale studio è quello di comprendere le origini del clan, e di sapere che la sua solidita’ è stata determinata dalla sofferenza e dalla compassione degli antenati. Il fatto che il nostro han abbia continuato a prosperare in modo impareggiabile è dovuto all’umanità e al valore marziale del daimio Ryuzoji Iekane, alla pietà e alla devozione del daimio Nabeshima Kiyohisa, e alla presenza e alla forza del daimio Ryuzoji Takanobu e del daimio Nabeshima Naoshige.

Ancora, nel precetto 209 dice:

Se si avviluppano tutte le cose con la compassione, invece, non si sarà mai attrito con gli altri.

La compassione è anche ció che spinge un guerriero a scontrarsi con gli altri. Quest’idea paradossale è esposta dallo stratega confuciano Yamaga Sokō (1622-1685):

Appena venite toccati da un sentimento di compassione, dovete avventarvi contro il nemico senza badare a quanti soldati possano affiancarvi.

Ebbene si, vuol dire, anche, che in certi momenti non dovrebbe mai venir meno la pietà.

Da qui, il precetto 250 dell’Hagakure, spiega perfettamente il senso della compassione nella Via del Guerriero.

Se un monaco non manifesta la sua compassione, e non accumula dentro di sé una dose più che sufficiente di coraggio e di audacia, non potrà realizzare la Via del Buddha. Se un samurai non manifesta il suo coraggio e la sua audacia, e nel suo cuore non coltiva un sentimento di grande compassione in modo tale da riempigli l’addome, non potrà servire la casata. Il monaco tenta di attingere il coraggio e l’audacia prendendo il samurai come esempio, mentre il samurai coltiva il sentimento della compassione traendo spunto dal monaco.

Tuttavia Yamamoto Tsunetomo ci tiene a precisare che il confine tra Monaco e Samurai è ben delineato, sostenendo che:

Scaraventare fuori dall’Inferno i morti, riuscendo a salvare gli esseri senzienti: si tratta di azioni che richiedono audacia e coraggio. Invece i monaci al giorno d’oggi posseggono tutte le qualità inutili: desiderano essere ammirati, così, però, non riescono a realizzare la Via.

Tornando alla questione della compassione, sempre l’Hagakure, pone la parola fine alla dissertazione, liquidando così chi è privo di questa virtù:

Ci sono molti esempi, nel passato e nel presente, di guerrieri che possedevano soltanto l’audacia, mancando di compassione. Essi, però, perirono miseramente.

Nello spirito dell’Aikido e dei praticanti di tale disciplina è proprio la compassione a differenziarci da qualsiasi altra arte marziale. Fin da principio le nostre tecniche nascono con la compassione, con quel profondo desiderio di comprendere le intenzioni dell’altro per educarlo alla retta via.

L’Aikido, come diceva Tada-sensei, diverge dalle altre tecniche di Budo perchè Ueshiba aveva trovato un nuovo modo di seguire la Via, così profondamente intrecciato nello spirituale e nel profondo desiderio di redimere l’umanità; Questa è la missione dell’Aikido, e quando l’uomo, l’ego vi si pone dinnanzi, tutto frana miseramente nell’oblio.

È nostro compito, tassativo, mostrare al mondo la via del Samurai attraverso la nostra vita, attraverso la compassione per il modo stesso.


4) 礼 [Rei] – Gentile Cortesia.

Rei - 礼

 

Come diceva un filosofo giapponese:

In una giornata non solo cose belle, non solo cose brutte, ma un perfetto equilibrio di entrambe; La vita è un giorno.

La cortesia, alla lunga, paga sempre, sia in termini di successo personale quanto di mantenimento di un clima lavorativo disteso, per non parlare di una maggior percentuale di amici e di un rilassamento mentale e dell’animo diversamente non raggiungibile.

In Aikido questo aspetto di cortesia e gentilezza, permea tutta la lezione per mezzo di piccoli e semplici gesti che comunicano subito, al praticante e a chi assiste, un senso di profonda armonia e di famiglia che ci rende diversi.

A sua volta, l’eliminazione di ogni forma di competizione, rilassa il clima e aiuta alla soppressione dell’io e della nostra arroganza, favorendo una relazione naturale e semplice fra i praticanti.

Non per niente l’Aikido inizia con Rei e finisce con Rei, questo dovrebbe farci riflettere e riportare questa condizione nella vita fuori dal tatami.

Facciamo tesoro di questa dote rara, è vero, essa ci rende diversi, ma non per questo “sbagliati”.


5) 名誉 [Meiyo] – Onore

Meiyo - 名誉

Onore è una parola davvero forte, fa il punto della situazione di un uomo sotto svariati aspetti della vita. Punto.

In passato ha rivestito un ruolo essenziale a livello societario ed organizzativo, raggiungendo livelli altissimi per importanza nel corso della storia.
I testi parlano di come, ad esempio, i Greci avessero un modo più onorevole di combattere rispetto agli altri popoli, un concetto richiamato in Asia da Sun Tsu ne “L’arte della guerra” ben prima che in Europa il codice cavalleresco si imponesse differenziando i “villani” dai nobili.

Continuando sulla linea temporale, in Giappone, la casta dei Samurai, diventerà simbolo di Onore praticato e vissuto secondo i principi del Bushido quando, nello stesso tempo, otto fusi orari più in là, i duelli d’onore si consumavano con rituali altamente considerati che si sono protratti, in alcuni paesi, fino agli anni più recenti.

Persino le organizzazioni criminali più note, Yakuza e Mafia si arrogano un codice d’onore, ma qui, l’idea, si perde nel disonore dei gesti e si tramuta in una mera “etichetta”, un linguaggio fra bande, uno schifo. Di fatto la parola onore nella storia è stata spesso bistrattata e se ne è sempre avuta un’idea del tutto personale, dissacrandone spesso il senso più vero ed intimo.

L’onore, difatti, deve necessariamente rappresentare i più alti valori della persona, in particolare l’onestà, la sincerità, la disponibilità d’animo, la rettitudine, la morale, la cultura, il senso del donarsi, accomunando gli uomini di qualsiasi continente od estrazione sociale nell’unico fine di rappresentare una società migliore, matura, intelligente, attenta, abbracciando aspetti concreti, piuttosto che spirituali ed elevati, della vita.

La più grande insidia all’onore, e alle virtù che lo compongono, è, e sarà sempre, l’ego e l’attaccamento materiale, i quali fanno perdere di vista quel corollario di linee guida educative imprescindibili per essere definiti persone onorevoli.

L’unico testo, che io sappia aver sintetizzato un codice di comportamento, con relative spiegazioni, è senza dubbio l’Hagakure, dove, Yamamoto Tsunetomo, codifica in modo esteso le sette virtù del Bushido, che noi stessi stiamo percorrendo.

L’onore non è uno scherzo né tantomeno un gioco, non è un qualcosa di astratto, non è vintage o démodé, resiste sempre ai tempi e si adegua agli stessi per poter comunicare a tutti i livelli.

Obiettivo dell’Aikido è, pertanto, formare persone onorevoli in ogni contesto della vita, soprattutto fuori dal tatami, perché, e questo non va dimenticato, il cambiamento comincia dal singolo e si estende a cascata; quante più persone onorevoli ci sono al mondo quanto meno assisteremo a atti disonorevoli ed irrispettosi, sia nei confronti dell’uomo (guerra, violenze, soprusi, decadimento) quando nei confronti del mondo in cui viviamo (inquinamento, deforestazione, eccessivo sfruttamento delle risorse, estinzione);

Il nostro dovere è far capire al mondo, attraverso la pratica e la nostra stessa vita, il significato della parola onore e di ciascuna delle pieghe del Bushido che indossiamo ad ogni pratica.


6) 忠 義 [Chugi] – Lealtà e del Dovere.

Chugi - 忠義
Per un Samurai la lealtà é un punto imprescindibile che si accompagna all’onore e agli altri valori espressi nel corso di questo viaggio sentimentale attraverso l’oggetto del desiderio più bramato dagli aikidoka: il Bushido
Non dobbiamo perdere di vista il prezioso valore della lealtà, esso produrrà relazioni durature, ambienti più sani e una maturazione più vera, favorendo il naturale sviluppo di una società migliore.
In Aikido questo implica il mantenimento di un clima sobrio, sano, non competitivo, un affetto sano verso gli altri praticanti e gli appartenenti al Dojo, cose che a loro volta, portano ad una bella tecnica, elegante, sincera e leale, perché, come dicono in Giappone:

C’é un momento in cui, Tori, eseguendo la tecnica, può decidere se essere leale e concedere a Uke una seconda possibilità.


7) 誠 [Makoto] – Completa sincerità

Makoto - 誠

誠 [Makoto] é l’unica piega posteriore, anche se secondo alcuni la piega posteriore vada considerata doppia. A livello puramente significativo riveste certamente enorme importanza, simbolicamente, per un aikidoka o un samurai essa ne rispecchia lo spirito.

Makoto in giapponese significa Completa Sincerità ed un punto di valutazione centrale della persona.

Anche gli Indiani d’America, come tutti ricordano, usavano rapportarsi agli altri come “lingua diritta” o “lingua biforcuta”.
Certamente la sincerità d’animo e di intenzioni rispecchia una buona educazione e quasi automaticamente restituisce un senso di sicurezza e di fiducia nel prossimo.
Per un Samurai questo certamente aveva grande valore, un po’ perché rappresentavano famiglie benestanti o comunque nobiliari più o meno importanti, un po’ perché il Samurai amministrava il territorio affidatogli dal suo signore e pertanto doveva essere irreprensibile.
Per complicare ulteriormente la faccenda, una rigida etichetta, gravitante attorno ad un codice basato sull’onore, lascia comprendere definitivamente l’importanza di uno spirito sincero.
La piega posteriore, quindi, rappresenta la sincerità della persona, per questo va indossata e ripiegata ben diritta, deve ribadire che non siamo trasandati in qualsivoglia faccenda, specie poi nelle faccende legate alla sincerità ed all’onore.
In Aikido questo importante valore deve necessariamente trasparire nella tecnica, a partire da uke, che attacca sincero, come diceva Hosokawa-sensei, e Tori, che con altrettanta sincerità d’animo si dispone nell’ordine di idee di redimere/aiutare/indirizzare uke.
Non a caso le parti si invertono, si mescolano e si fondono in tecniche che ne progenitrici di altre.
Lo scopo ultimo è comprendere che la verità giunge dalla non tecnica, quindi dalla non violenza e pertanto dalla non-spada (come sostenuto da Yamahoka Tesshu e da Morihei Ueshiba).
Solo uno spirito libero e quindi sincero raggiunge e manifesta Saya no uchi (vincere senza estrarre la spada) con tutto ciò che ne comporta.
Acquisire ed applicare Makoto è un percorso lunghissimo, dura tutta la vita e parte ben prima di salire sul tatami.