L’Aikido

Storia

L’Aikido [合気道]è un’arte marziale tradizionale giapponese fondata nei primi del ’900 da una minuta figura assai illuminata, Moriehi Ueshiba.

O'Sensei - Morihei Ueshiba
O’Sensei – Morihei Ueshiba

Cos’è?

L’Aikido è un’arte marziale un po’ diversa dalla norma, essa si potrebbe vagamente definire di autodifesa, non contempla alcuna situazione in cui il praticante (Tori) attacca l’avversario (Uke), indipendentemente che esso sia o meno armato. Basandosi su leve articolari, movimenti circolari e a spirale, la tipica tecnica di aikido, porta l’esecutore ad evadere dal rischio e a rendere inerme l’aggressore. Questa arte marziale viene largamente praticata anche all’interno di enti o corpi speciali (Nazioni Unite ad esempio), e all’attività fisica lega momenti di meditazione e di studio delle armi tradizionali giapponesi, in particolare la Katana [Spada] e il Jo [Bastone].

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Lezione tipo

Una lezione di Aikido inizia con il saluto all’effige del fondatore e al maestro, segue un momento di pratica in tecniche di concentrazione. Si procede quindi con esercizi di riscaldamento di pressochè tutte le articolazioni, e la pratica nelle cadute (uno dei punti essenziali, oltre al controllo dell’avversario, è il controllo di se stessi e del proprio corpo). Il resto della lezione è incentrata sulle tecniche.

L’Aikido è come un prisma, se colpito dalla luce, ha molte sfaccettature, pertanto si troveranno molte espressioni dedotte dall’originale Aikido di Ueshiba, se si ha la fortuna di avere un maestro di Aikido che ha appreso direttamente dai grandi maestri giapponesi che hanno avuto l’onore di studiare da Ueshiba o dai suoi successori diretti, avrete il piacere di praticare Aikido.

Dove praticare

Ci sono moltissime associazioni di Aikido, tuttavia l’originale riconosciuta nel nostro paese è l’Aikikai d’Italia, fondata dai maestri: Hiroshi Tada (9° Dan, 81 anni), Hosokawa Hideki (7° Dan, 68 anni), Fujimoto Yoji (7° Dan, 62 anni) nel 1970.

Nato nel 1970 ad opera del maestro Hiroshi Tada, inviato ufficialmente in Italia nel 1964 per diffondervi l’aikido ed immediatamente riconosciuto da parte della fondazione Aikikai del Giappone come suo unico rappresentante in Italia.

 

Perchè praticare Aikido?

 La risposta a questa domanda, la lascio nelle parole del Doshu Moriteru Ueshiba, intervistato nel 2000.

Perché praticare aikido oggi? È una domanda apparentemente banale, ma che dà forse modo al maestro di darci una risposta interessante.

Questa non è una risposta che devo dare io. La risposta la devono dare coloro che vogliono fare aikido; che sentono di dover fare aikido. Però una considerazione che si può fare, è che, se se è vero (come è vero) che l’aikido viene ormai praticato in più di ottanta paesi nel mondo, vuol dire che c’è qualcosa che viene trasmesso dall’aikido; c’è una forza che l’aikido possiede, che interessa un numero sempre crescente di persone.

La mia interpretazione personale è che le persone che si avvicinano all’aikido siano coscienti che, traendo un esempio dal sistema di allenamento, è un sistema come dicevo oggi non a senso unico. Non è mai solo uno dei due che è attivo nella tecnica, ma è una ricerca contemporanea di entrambi: prima noi giochiamo un ruolo e poi giochiamo il ruolo contrario. L’aikido è una disciplina che non dà un risultato univoco. Non è sempre bianco o nero. È una strada che dà dei risultati diversi a seconda delle persone, pur attraverso un allenamento costante. Quest’allenamento tuttavia, un’altra cosa che dicevo oggi, è basata sull’alternanza dei ruoli nella tecnica. Questa è una cosa che diceva anche il fondatore. Io credo che sia vera e che anche le persone che si avvicinano all’aikido sentono vera ed efficace.

Credo che questa sia la vera forza dell’Aikido

Un pensiero riguardo “L’Aikido

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