Il maestro Hideki Hosokawa è nato nel dicembre del 1942 a Tokushima, nell’isola di Shikoku. Discende dal ramo cadetto di una nobile ed antica famiglia di samurai che ha scritto molte pagine importanti nella storia del Giappone. Si è trasferito a Tokyo da ragazzo per dedicarsi allo studio delle arti marziali ed ha iniziato la pratica del judo. Aveva circa sedici anni quando l’incontro con il Grande Maestro Ueshiba Morihei, fondatore dell’aikido, ha lasciato su di lui segni profondi; fu allora che decise di percorrere nella sua vita la strada che segue tuttora, quella dell’Aikido.
Ha seguito le lezioni del Fondatore come allievo interno presso l’Hombu Dojo di Tokyo e quelle del maestro Tada presso la scuola di Jiyugaoka. Allo stesso tempo, sentendo la necessità di approfondire le sue conoscenze, si è dedicato alla pratica di altre discipline marziali. Dopo sedici anni di studio ha accettato la proposta del maestro Tada, la persona che aveva guidato i suoi primi passi nel nuovo e difficile mondo dell’aikido, e si è trasferito a Roma per condividere la grande avventura della creazione dell’Aikikai d’Italia. Al suo arrivo ha assunto la direzione del Dojo Centrale ed è entrato nella Direzione Didattica dell’Aikikai.
Il samurai è tenuto a compiere almeno una volta nella sua vita il musha-shugyo, un pellegrinaggio che tende al miglioramento dell’arte attraverso il confronto e talvolta lo scontro con altre scuole ed altri maestri; da quella ormai lontana estate del 1974 il maestro Hosokawa ha continuato tra di noi il suo musha-shugyo. Ma in questi anni non ha incontrato avversari, bensí innumerevoli allievi ed amici ai quali indicare la strada, assieme ai quali percorrerla.
Dopo circa dieci anni, lasciando ai suoi allievi l’impegnativa eredità del Dojo Centrale, ha deciso di abbandonare la grande città, trasferendosi in un’isola che ricorda molto la sua Shikoku: la Sardegna. Il suo dojo venne chiamato Musubi no Kai: Associazione del Nodo. Il nodo rappresenta nella tradizione giapponese il legame reciproco che vincola l’allievo ed il maestro che ha scelto di seguire; il legame tra l’uomo che cerca e la via che ha scelto di seguire; il vincolo di fedeltà indissolubile che lega due amici.
Il simbolo del suo dojo è una antica tsuba giapponese, la guardia di una spada da samurai: alcuni credono che si tratti di un disegno astratto, altri ci vedono un nodo. Ed è infatti un nodo, ma rappresentato in maniera molto sottile. La tsuba raffigura in realtà due ruote di carro che si incontrano andando in direzioni opposte. L’incontro di due amici, che si incrociano talvolta nel breve volgere di un attimo per poi dirigersi in direzioni opposte sul grande sentiero della vita e tornare, forse, di nuovo ad incontrarsi e separarsi. Ma sempre legati da un vincolo invisibile ed inestricabile. Lo stesso vincolo di amicizia che il maestro Hosokawa ha saputo cosí indissolubilmente creare con i suoi allievi.
Nell’autunno del 2004 il maestro Hosokawa è stato colpito da una grave emorragia cerebrale, che lo ha portato sull’orlo della morte e che gli ha vietato il ritorno sul tatami. Il nodo indissolubile che lo lega ai suoi allievi rimane. Rimarrà per sempre.
Biografia tratta dal sito www.aikikai.it